giovedì 10 novembre 2011

per riassumere


Il PUNTO DI VISTA 

La focalizzazione è una delle chiavi di lettura di qualsiasi opera letteraria.
La focalizzazione passa per:

a)     il narratore esterno con focalizzazione zero
b)     il narratore esterno con focalizzazione esterna
c)      il narratore interno

 Il narratore esterno  con focalizzazione zero è detto onnisciente perché sa tutto.
Un narratore onnisciente può iniziare il suo racconto partendo da qualsiasi punto della storia e muoversi agilmente tra flashback e anticipazioni; così come un narratore protagonista, può raccontare al passato una vicenda già accaduta, volgendosi indietro nel tempo; i verbi al presente, viceversa, daranno al lettore la sensazione che la storia si stia svolgendo davanti ai suoi occhi nell’esatto momento in cui sfoglia le pagine del libro, dandogli la consapevolezza che qualsiasi cosa potrebbe accadere.
La storia è narrata in terza persona ed i tempi verbali sono prevalentemente al passato.  Ha la possibilità di fare delle divagazioni, di riflettere, o far riflettere. Sovente interviene con giudizi, più o meno celati, chiarendo meglio le singole situazioni.
Ha il vantaggio di poter descrivere dall’esterno i personaggi, dando una falsa idea di oggettività, di poter dire ciò che avviene in più luoghi anche simultaneamente, fare previsioni rispetto a quanto deve ancora accadere, descrivere accuratamente i desideri più nascosti di ogni personaggio.
 Il narratore esterno a focalizzazione esterna racconta sempre in terza persona, ma è molto più distaccato del primo. Racconta solo ciò che vede, cercando di essere il più possibile oggettivo. I sentimenti delle persone sono dimostrate dagli atti compiuti dai personaggi dei quali sa e dice solo ciò che fanno. Fa un uso abbondante dei dialoghi e le sue riflessioni sono poste sotto la forma dell’ipotesi e dell’interpretazione.
Il narratore interno potrebbe essere il protagonista stesso a raccontare in prima persona la sua storia, o anche un testimone che ha assistito all’evolversi della vicenda.
È chiaro che chi legge avrà una conoscenza dei fatti limitata alla diretta esperienza del narratore-personaggio; ogni evento sarà filtrato dal suo giudizio e non sapremo nulla di più o di meno di ciò che è già di sua conoscenza.

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