mercoledì 19 ottobre 2011

Solo azioni e parole


Quando abbiamo costruito i nostri personaggi, quando li abbiamo liberati dai verbi e dagli aggettivi e li abbiamo fatti agire. SOLO AGIRE! Quando li conosciamo bene, li amiamo, li “proteggiamo”, li viviamo!
Allora, solo allora, possiamo chiuderli tutti insieme in una stanza... e qualcuno parlerà!
Sì, i tuoi personaggi oltre ad agire devono parlare.
Il dialogo è forse uno degli aspetti più difficili della scrittura.
Ma chi scrive deve “filtrare il mondo”.
Prova ad ascoltare i dialoghi in ogni luogo in modo critico.
Ogni dialogo reale funziona perché è vero. Comunica qualcosa di autentico.
Qualsiasi conversazione reale può insegnarti a scrivere un buon dialogo.
Bisogna però saper ascoltare e saper ascoltare soprattutto i nostri beniamini.
Loro parleranno, se sono vivi, parleranno.
Come si fa a infondere vita a un personaggio?
Proviamo a leggere questo:

"Natale non è Natale senza regali", si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta.
"È così spiacevole essere poveri!" sospirò Meg, abbassando lo sguardo sul suo vecchio vestito.
"Non è giusto che alcune bambine possano avere tutto ciò che desiderano e altre non abbiano niente", aggiunse la piccola Amy, tirando su con il naso con aria offesa.
"Ma abbiamo il papà e la mamma, e la compagnia una dell'altra", disse Beth compiaciuta dal suo angolo.
A queste parole la luce del caminetto sembrò come ravvivare i quattro giovani visi, che però si rabbuiarono subito quando Jo disse tristemente: "Ma papà non c'è, e non lo vedremo ancora per molto." Non disse "forse mai", ma ciascuna di loro aggiunse in silenzio queste parole, pensando al padre lontano, sul campo di battaglia.

Certamente le abbiamo riconosciute, vero? Sono loro, sì, Piccole Donne.
E questo brano è l’incipit del romanzo.
Un incipit che funziona, perché le protagoniste sono vive! Parlano e agiscono!
Questo è un dialogo che ci pare d’ascoltare da dietro una porta socchiusa o su un divanetto accanto a loro, non è vero?


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