Normalmente il
protagonista sarà quello a cui lo scrittore darà più vita.
Egli avrà
una personalità complessa che si svilupperà durante tutto il narrato.
Poi ci sono i personaggi comprimari che avranno una caratterizzazione simile a quella del protagonista, ma meno dettagliata. Essi daranno una mano al protagonista, senza offuscarlo. Stabilire chi è il protagonista e chi sono i personaggi comprimari e secondari è fondamentale.
Poi ci sono i personaggi comprimari che avranno una caratterizzazione simile a quella del protagonista, ma meno dettagliata. Essi daranno una mano al protagonista, senza offuscarlo. Stabilire chi è il protagonista e chi sono i personaggi comprimari e secondari è fondamentale.
I personaggi
secondari posso essere descritti anche solo da dettagli, ad esempio una
caratteristica fisica o il loro lavoro. Dei personaggi secondari non è
importante conoscerne carattere e personalità; essi fungono spesso “da spalla”.
Uno degli errori del dilettante è quello di far sì che la storia prenda il sopravvento sui personaggi.
Uno degli errori del dilettante è quello di far sì che la storia prenda il sopravvento sui personaggi.
Bisogna,
invece, scavare fino in fondo tutti gli aspetti psicologici.
La costruzione del protagonista e del personaggio risulta particolarmente complicata.
La costruzione del protagonista e del personaggio risulta particolarmente complicata.
Lo scrittore
dovrà tratteggiare ogni dettaglio: aspetto fisico, psicologico, descrivere i
suoi pensieri, i suoi gesti, le piccole manie, i tic.
Dovrà
stilare un identikit.
Curare un’accurata
indagine sulle motivazioni che lo spingono a pensare in un modo anziché in un
altro, a fare una scelta e non un'altra, a dire una cosa piuttosto che
un'altra.
Bisogna costruire
i personaggi con brevi pennellate, creando figure pregnanti e complesse usando
un numero ristretto di vocaboli, che risultano però talmente efficaci da essere
esaustivi.
Un consiglio
è quello di limitare il più possibile il numero di aggettivi, di lasciare molto
spazio all’immaginazione del lettore, ma non troppo!
Il lettore,
infatti, ha bisogno per appassionarsi, di immedesimarsi.
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