lunedì 19 dicembre 2011

la fedeltà dello scrittore


“Cerami, in "Consigli a un giovane scrittore", presenta uno dei più brutti dialoghi possibili, per indicare subito quello che non bisogna fare.
Il brano è ripreso da un film che inizia presentando un uomo e una donna seduti di fronte, al di qua e al di là di un tavolino.
LUI:     Tu non puoi parlarmi così Maria.., io sono tuo marito da sei anni, e lavoro dalla mattina alla sera alla Standa per un milione al mese!
LEI:     Invece ti parlo cosi Giovanni, perché stiamo poco insieme visto che anch‘io lavoro, ma all’Italsider... e poi ti dimentichi di nostra figlia Teresa...
LUI:     Ma lei va a scuola, fa la quinta elementare... ecc.
È evidente che i due personaggi stanno passando informazioni al pubblico. Sanno bene di essere marito e moglie, di chiamarsi Maria e Giovanni, di avere una figlia di nome Teresa che fa la quinta elementare e di lavorare uno alla Standa e l’altra all’Italsider: non hanno bisogno di dirselo.
Non è un dialogo ma un "a parte", o meglio: un "a parte" travestito da dialogo.
L’esempio mette a fuoco un problema che è sempre presente in un dialogo: chiarire e spiegare nel modo più invisibile. Tanto che possiamo considerare valida l’equazione: meno informazioni ci sono tanto più il dialogo è efficace”.


Questo esempio che vi ho integralmente riportato mette bene in evidenza quello che un bravo scrittore deve sempre tenere presente: il dialogo non deve mai essere fluido e discorsivo, se lo è non funzionerà!
Sembra un paradosso ma non lo è affatto.
I dialoghi funzionano quando c’incuriosiscono, quando ci spingono a voltar pagina e ci tengono con il fiato sospeso, quando ci sforziamo di decifrarli e, soprattutto, quando, nascono spontaneamente dalla psicologia dei personaggi che abbiamo creato.
Se i personaggi vivono veramente di vita propria allora parleranno e sta a noi prendere appunti!
Un dialogo, è così, non parte dall’inizio: c’è sempre un già detto, c’è sempre il vissuto dei singoli personaggi, c’è sempre la loro vita, il loro mondo, la loro realtà e a noi sta solo cogliere tutto il più fedelmente possibile.

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