giovedì 11 ottobre 2012

L'incipit come immagine

Piero Chiara (1913-1986)

L'uovo al cianuro

All'età di circa sessant'anni, il signor Pareille venne a stabilirsi nella nostra piccola città dove nessuno l'aveva mai visto prima. Qualche disgrazia, la vedovanza, un rovescio finanziario o diversi accidenti insieme, dovevano averlo indotto a cercare un luogo dove, risultando sconosciuto a tutti, avrebbe potuto iniziare o ricominciare un'attività, senza aver d'intorno l'ambiente e neppure l'atmosfera dentro la quale era scorsa la sua vita precedente. Con pochi mobili e un grosso baule caricati sopra il carretto a mano d'un facchino, arrivò dalla stazione a testa bassa dietro i suoi penati.



Provate a leggere a voce alta questo incipit.
Mi raccomando: fate attenzione alla punteggiatura. Leggete con enfasi, no, non troppa, poi… provate a immaginare il signor Pareille.
Immaginatelo e poi osservatelo. Come ha fatto Piero Chiara a farcelo vedere? La descrizione di questo personaggio è un’immagine.
È il disegno di un uomo che fugge da se stesso. Una buona descrizione è una piccola miniatura come questa che abbiamo appena letta.
Possiamo asserire che questo incipit “funziona” perché crea un’immagine condivisibile.

domenica 7 ottobre 2012

Gli indomabili



Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944)

Come definire "Gli Indomabili"? Romanzo d'avventura? poema simbolico? romanzo fantastico? fiaba? visione filosofico-sociale? - Nessuna di queste denominazioni può caratterizzarlo. È un libro paolibero. Nudo crudo sintetico. Simultaneo policromo umorista. Vasto violento dinamico. Certo lo avevo nelle mie vene libere e nei miei liberi muscoli quando giocavo bambino nudo coi monelli negri nudi sulle dune roventi di Ramleh. Una tenda beduina bruna ornata di cani scheletrici stracci carogne immondizie. Silenzioso rosso delle facce dei negri accovacciati intorno ad un fuoco aromatico. Crepitio. Spirale del fumo azzurro. Silenzio assoluto. Cristallo ansioso dell'aria. Il silenzio geme. Un flauto. Sogna forse di spremere la dolcezza della purissima sera verde.


Insomma cosa deve fare un incipit per essere buono?
Gli iscritti al corso stanno già lavorando al primo esercizio inviato privatamente.
Quello che viene chiesto è di creare un forte legame tra il personaggio narrante e il lettore ipotetico.
Suggerisco a tutti di leggere con estrema attenzione l’icipit qui proposto.
Cercare di capire perché funziona e come funziona può essere di grande aiuto.

venerdì 5 ottobre 2012

Inghiottire... un lettore!



Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944)

Il Piccolo Principe
Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato " Storie vissute della natura", vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell'atto di inghiottire un animale. Eccovi la copia del disegno.




Inghiottire un lettore è ciò che deve fare l'incipit! No! Non uno: tanti, tantissimi lettori e può far diventare il libro un capolavoro.
Quello qui proposto è uno dei più famosi: è amato da grandi e piccini.
Studiatevelo ben bene.
Cesello, lima, pialla, carta e penna... quali strumenti servono agli scrittori?

martedì 2 ottobre 2012

dell'incipit



Daniel Pennac (1944)

Comme un roman (Come un romanzo)
 

Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare"... il verbo "sognare"...
Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: "Amami!" "Sogna!" "Leggi!" "Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!"
"Sali in camera tua e leggi!"
Risultato?
Niente.
Si è addormentato sul libro. All'improvviso la finestra gli è apparsa aperta su qualcosa di desiderabile, e da lì è volato via, per sfuggire al libro. Ma è un sonno vigile, il libro è ancora aperto davanti a lui e se aprissimo la porta della sua camera, lo troveremmo seduto alla scrivania tutto preso dalla lettura.

(Traduzione: Yasmina Melaouah)


Iniziano già a giungere i primi esercizi!
Vi prego di dedicare a essi più tempo: non abbiate fretta!
Importante è svolgere il compito dato... gustandolo.
Ciò che vi ho richiesto, in privato, ha bisogno di tempo.
Immaginate di dover fare un dolce: aspettate che il lievito faccia il suo dovere!
Invito gli iscritti, che mi hanno già inviato il primo esercizio, a rileggere con attenzione il proprio elaborato e di fare lo stesso con il compito assegnato.
Fate soltanto ciò che vi viene richiesto.
V'invito a un necessario sacrificio: gettate a mare voi stessi!
Lo so: è tremendo! 
Rifate l'esercizio.
Scrivere è un mestiere molto duro. 

lunedì 1 ottobre 2012

Lettera a...



Se una notte d'inverno un viaggiatore

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: "No, non voglio vedere la televisione!" Alza la voce, se no non ti sentono: "Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!" Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: "Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!" O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.  
(Italo Calvino)


Benvenuti a tutti gli iscritti e le iscritte de “Le Lettere di Alice”!
Grazie per l’iscrizione e per la fiducia data: auguro che questo corso sia per tutti molto divertente e fruttuoso.
Oggi parte ufficialmente “Le Lettere di Alice”.
Il Corso è già iniziato con l’incipit in alto.
Lo avete letto, ora rileggetelo. No!
No! Non abbiate fretta! Prima di farlo - e magari rifarlo - conosciamo da vicino l’incipit (voce lat.; in it. s.m. inv.)
   1 Nei manoscritti e negli incunaboli, prima parola della formula, posta a capo dell'opera, che annunciava il titolo dell'opera e il nome dell'autore
    2 Parole con cui inizia un testo
    3 Battute, note iniziali di un brano
Nei codici antichi era la formula che si poneva al principio di un'opera o di parte di essa, con l'indicazione del titolo e del nome dell'autore: Incipit liber primus de remediis utriusque fortune Francisci Petrarche, comincia il primo libro sui rimedi dell'una e dell'altra sorte di Francesco Petrarca. Dante, presentando l'autobiografia sentimentale della sua giovinezza, esordisce Incipit Vita Nova, incomincia la Vita Nuova. Più genericamente l'incipit indica le parole iniziali di un testo, di un canto.
Incipit da incipere significa: incomincia qui.
Oggi l’incipit è la tecnica per agganciare il lettore al libro. Serve a instaurare un legame di complicità tra il lettore e lo scrittore.
È quindi giusto dedicare tempo e cura alla scelta dell’incipit.
Un inizio troppo diretto potrebbe disturbare, risultare invadente o violento.
È evidente che per legare il lettore alla finzione narrativa è necessario sbrigarsi.
È necessario innescare un meccanismo di riconoscimento e di attesa.
Alla prima riga spettano i compiti più impegnativi quelli di creare l’atmosfera; introdurci nell’argomento e farci intuire il tono con il quale sarà espresso.
L’incipit di Calvino è ideale.
Ora possiamo rileggerlo e analizzarlo criticamente.
Calvino ha scoperto che, per affrontare la pagina bianca e plasmare l’esperenza della narrazione “a dimensione lettore”, può essere vincente la scelta di partire proprio dal fruitore: in fondo essere coinvolti in prima persona genera naturalmente attenzione. È una specie di camera look (sguardo in macchina) che naturalmente rende complici degli accadimenti del narrato.
In fondo non si può prescindere dal lettore.
La scrittura (a partire dall’incipit) è una lettera a…

(tutti gli iscritti al Corso riceveranno in giornata il primo esercizio dedicato al tema).

Buone Lettere di Alice a tutti/e!
Milena

N.B.: vi ricordo che il Corso è a numero chiuso; possono iscriversi ancora quattro corsisti.