Ecco di cosa vi scrivo oggi: dei colori!
Avete mai pensato che scrivere è come colorare? Avete mai pensato alla vostra penna come a una tavolozza del pittore?
Bene: è il caso di farlo.
La scrittura per non essere piatta, non essere banale, ha bisogno di colori!
Come si colorano le parole?
La risposta è semplice: leggendo!
Sto leggendo alcune novelle di Giuseppe Marotta tratte dal libro Quattro novelle e un intermezzo di liriche.
La canzone del poeta minimo (una delle novelle, pubblicata nel ’22) ci fornisce un ottimo esempio di parola colorata.
Pare che, l’autore, ricercasse le sue parole con gran lavorio, che le scegliesse meticolosamente e dedicando tutto il suo tempo alla stesura dei mirabili racconti, ma alla fine, ciò che della sua scrittura colpisce è la leggerezza, la soavità delle immagini che limpide e colorate si stagliano davanti ai nostri occhi.
Eccoli i colori, ecco le visioni!
Per scrivere bene, bisogna leggere.
Ma leggere “tecnicamente”, capire, cercare di capire cosa ci affascina, cosa ci piace di altri scrittori, non certo per emulare, ma per capire “il funzionamento”.
Vi dico che i colori funzionano benissimo, leggere per credere!
È questo un fine settimana ottimo per dedicarsi alle buone letture.
Di seguito vi segnalo un piccolo elenco di scritti deliziosi.
Bel Ami e tutti i racconti di Guy de Maupassant;
5 romanzi di Calvino (“Il sentiero dei nidi di ragno”, “I nostri antenati”, “Il destino dei castelli incrociati”, “Le città invisibili”, “Se una notte d’inverno un viaggiatore”);
Qualcosa di Dino Buzzati (soprattutto La Boutique del mistero, dove c’è il Colombre!)
“Ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini;
“I racconti del grottesco e dell'arabesco” di Edgar Allan Poe;
“Il resto di niente” di Enzo Striano;
“Margherita Dolcevita” e ”Il bar sotto il mare” di Stefano Benni
“L'Ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafon;
Tutto Pennac (in particolare "Signori Bambini");
“Il ritratto di Dorian Grey” e “Il principe felice” di Oscar Wilde;
“Il delta di venere” di Anais Nin;
Tutti i racconti di Katherine Mansfield.
Cercate i colori!
Avete mai pensato che scrivere è come colorare? Avete mai pensato alla vostra penna come a una tavolozza del pittore?
Bene: è il caso di farlo.
La scrittura per non essere piatta, non essere banale, ha bisogno di colori!
Come si colorano le parole?
La risposta è semplice: leggendo!
Sto leggendo alcune novelle di Giuseppe Marotta tratte dal libro Quattro novelle e un intermezzo di liriche.
La canzone del poeta minimo (una delle novelle, pubblicata nel ’22) ci fornisce un ottimo esempio di parola colorata.
Pare che, l’autore, ricercasse le sue parole con gran lavorio, che le scegliesse meticolosamente e dedicando tutto il suo tempo alla stesura dei mirabili racconti, ma alla fine, ciò che della sua scrittura colpisce è la leggerezza, la soavità delle immagini che limpide e colorate si stagliano davanti ai nostri occhi.
Eccoli i colori, ecco le visioni!
Per scrivere bene, bisogna leggere.
Ma leggere “tecnicamente”, capire, cercare di capire cosa ci affascina, cosa ci piace di altri scrittori, non certo per emulare, ma per capire “il funzionamento”.
Vi dico che i colori funzionano benissimo, leggere per credere!
È questo un fine settimana ottimo per dedicarsi alle buone letture.
Di seguito vi segnalo un piccolo elenco di scritti deliziosi.
Bel Ami e tutti i racconti di Guy de Maupassant;
5 romanzi di Calvino (“Il sentiero dei nidi di ragno”, “I nostri antenati”, “Il destino dei castelli incrociati”, “Le città invisibili”, “Se una notte d’inverno un viaggiatore”);
Qualcosa di Dino Buzzati (soprattutto La Boutique del mistero, dove c’è il Colombre!)
“Ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini;
“I racconti del grottesco e dell'arabesco” di Edgar Allan Poe;
“Il resto di niente” di Enzo Striano;
“Margherita Dolcevita” e ”Il bar sotto il mare” di Stefano Benni
“L'Ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafon;
Tutto Pennac (in particolare "Signori Bambini");
“Il ritratto di Dorian Grey” e “Il principe felice” di Oscar Wilde;
“Il delta di venere” di Anais Nin;
Tutti i racconti di Katherine Mansfield.
Cercate i colori!
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