Milan Kundera (1929)
L'ignorance (L'ignoranza)
"Cosa fai ancora qui?". La sua voce non era cattiva, ma non era neppure gentile; Sylvie si stava irritando.
"E dove dovrei essere?" chiese Irena.
"A casa tua!".
"Vuoi dire che qui non sono più a casa mia?".
Naturalmente non voleva cacciarla dalla Francia, né farla sentire una straniera indesiderabile: "Sai benissimo cosa voglio dire".
"Sì, lo so, ma ti sei dimenticata che qui ho il mio lavoro? la mia casa? i miei figli?".
"Senti, conosco Gustaf. Farà di tutto perché tu possa tornare nel tuo paese. E le tue figlie... Non raccontarmi storie! Ormai hanno la loro vita! Dio Santo, Irena, quel che sta succedendo da voi è così affascinante! In una situazione del genere le cose si sistemano sempre".
(Traduzione: Giorgio Pinotti)
L'ignorance (L'ignoranza)
"Cosa fai ancora qui?". La sua voce non era cattiva, ma non era neppure gentile; Sylvie si stava irritando.
"E dove dovrei essere?" chiese Irena.
"A casa tua!".
"Vuoi dire che qui non sono più a casa mia?".
Naturalmente non voleva cacciarla dalla Francia, né farla sentire una straniera indesiderabile: "Sai benissimo cosa voglio dire".
"Sì, lo so, ma ti sei dimenticata che qui ho il mio lavoro? la mia casa? i miei figli?".
"Senti, conosco Gustaf. Farà di tutto perché tu possa tornare nel tuo paese. E le tue figlie... Non raccontarmi storie! Ormai hanno la loro vita! Dio Santo, Irena, quel che sta succedendo da voi è così affascinante! In una situazione del genere le cose si sistemano sempre".
(Traduzione: Giorgio Pinotti)
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