sabato 14 gennaio 2012

lo specchio dei sensi

Quando parliamo di scrittura creativa, inevitabilmente, facciamo riferimento all’interazione tra scrivere e percepire con i cinque sensi.
Normalmente siamo portati a descrivere utilizzando soprattutto la vista, ma gli altri sensi (ad esempio l’olfatto) talvolta sono molto utili per rendere viva la narrazione.
Chi scrive deve servirsi di tutti i sensi, ma deve anche fare molto di più: deve essere creativo.
E cioè?
Da lettori sperimentiamo che, quando vengono sollecitati i nostri sensi, la lettura diventa piacevole.
C’è però una precisazione importante da fare: cosa è utilizzare i sensi e cosa diversa invece è esagerare con i (propri) sensi.
Voglio semplicemente ribadire che per scrivere bene bisogna “gettare a mare se stessi”!
Non bisogna scrivere, cioè, le proprie sensazioni, ma quelle che in qualche modo condividiamo con i nostri lettori.
Lo scrittore è uno specchio: se chi legge si riconosce continuerà a leggere.

•    Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini.
•    Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo.
•    Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell'apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l'aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c'è modo di opporvisi.
•    Lo sguardo di Richis era fisso su di lui. C'era una benevolenza infinita in quello sguardo, c'erano tenerezza, commozione e la profondità vuota e sciocca di chi ama.
Gustiamoci queste citazioni tratte dal romanzi Il Profumo di Patrick Süskind.
Proviamo ad analizzarle e cerchiamo di capire perché funzionano.
Non servirebbe a niente, a questo punto, che sia io a spiegarvi il motivo, credo, invece che sia molto più utile che la vostra diventi sempre più una lettura “tecnica”.
La creatività è fantasia, invettiva, estro. La creatività è essere se stessi in un mondo di simili.
Non esistono scrittori bravi e scrittori meno bravi, esistono persone elastiche che sanno smetterla di essere rigide, di essere chiuse in luoghi comuni…
Abituarsi ad ascoltare i propri personaggi, "ad ascoltarli" con le orecchie, con gli occhi, con le mani, col naso e con la lingua è un percorso che fa, o dovrebbe far, scomparire lo scrittore e comparire l’artista.

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