domenica 6 novembre 2011

è il tuo punto di vista!


Il punto di vista è l'angolazione di colui che narra.
Bisogna stare attenti a non confondere l’autore con il narratore: l’autore è colui che scrive la storia, il narratore è colui che  la racconta.
Ovviamente, mentre leggiamo un racconto o un romanzo ci facciamo un’idea di chi l’ha scritta, ma questa opinione non sempre corrisponde al vero.
Il narratore ha l’importante compito di focalizzare la vicenda da un determinato punto di vista.
Il narratore può raccontare in prima persona, ma anche in terza persona.
Il narratore che ci guida attraverso la storia si chiama narratore di primo grado.
Se la storia contiene un’altra storia, con un altro narratore, avremo il narratore di secondo grado. Succede quando uno dei personaggi riferisce a un altro quello che è già successo.
Il narratore può essere interno, quando anch’egli partecipa alla storia; oppure esterno, quando non appare.
Possiamo tracciare uno schema sul narratore.
Il narratore interno può essere:
un narratore protagonista, se la sua voce è quella del protagonista;
un narratore testimone, se la sua voce appartiene a un personaggio secondario.
Il punto di vista può essere definito "dal di dentro" nel caso il narratore conosca già tutto della storia, oppure "dal di fuori" se il narratore si distacca intenzionalmente da ciò che narra.
Il punto di vista è la coscienza che filtra la narrazione.
Ci sono quattro classificazioni di punti di vista:
1) LA PRIMA PERSONA, punto di vista interno al personaggio. Può essere INTRADIEGETICO (autobiografie o diari) o EXTRADIEGETICO (bambini o persone che non capiscono perfettamente quello che accade loro intorno). Permette il coinvolgimento del lettore (l’io parla con noi, usando il voi o il tu, nel caso di romanzo epistolare); può essere colloquiale o formale; può essere o meno il personaggio principale e può mescolarsi con la terza persona.
Per superare i limiti della visione in prima persona si possono raccontare storie nelle storie (, usare lettere o diari o il PUNTO DI VISTA ATTRIBUTIVO, cioè il personaggio immagina cosa sia potuto accadere quando lui non c’era.
2) LA SECONDA PERSONA il personaggio parla a se stesso, il tu coincide con l’io, il lettore viene lasciato fuori, punto di vista narcisistico.
3) LA TERZA PERSONA, si parla di un LUI o LEI o il personaggio viene chiamato con un nome proprio. Ha un tono più distaccato ed estraniante rispetto alla prima persona, ma c’è più libertà di movimento e di conoscibilità dei fatti per il lettore.
La terza persona può essere SINGOLA o MULTIPLA.
La terza persona può essere LIMITATA o ONNISCIENTE / INTRADIEGETICA.
La terza persona extradiegetica guarda ma non interpreta e non sa.
Se onnisciente, la terza persona può essere PERSONALE o IMPERSONALE.
4) PUNTI DI VISTA ESTERNI riprendono quello che accade in modo neutrale, è il lettore a trarre le sue considerazioni.

della citazione

"Il secondo modo per regolare l'informazione consiste nella scelta di una prospettiva o punto di vista. Si dirà che il racconto è focalizzato o non focalizzato, a seconda che esista o meno una restrizione del campo visuale-informativo, e cioè che il racconto si modelli sul punto di vista di uno o più personaggi (ed ecco la focalizzazione) oppure che promani direttamente dal narratore, senza limitazioni dell'ambito percettivo. È il caso, quest'ultimo, del narratore onnisciente che penetra anche nell'animo dei personaggi, ne scruta i sentimenti più reconditi, persino i sogni, le fantasie, le pulsioni inconsce."
Angelo Marchese, L'officina del racconto. Semiotica della narratività, Mondadori, Milano 1983, pag. 49

sabato 5 novembre 2011

Gli Occhi di Argo: Corso Imperdibile!

Gli Occhi di Argo: Corso Imperdibile!: QUATTRO PASSI NELLA RISATA Luogo IL CLUBINO - Via Luca Giordano, 73 - Napoli Creato da Humour Lab Pino Imperatore , Edgardo Bellini...

venerdì 4 novembre 2011

Tomas Tranströmer (traduzione di Franco Buffoni)

La coppia

Spengono la luce ma la sua bianca campana di vetro
Riluce ancora un istante prima di svanire del tutto
Come una pastiglia in un bicchiere di oscurità. Poi si alza.
E le pareti dell’albergo si slanciano nel buio del cielo.
I movimenti dell’amore si esauriscono e loro dormono
Ma i pensieri pià segreti si incontrano
Come quando due colori si fondono
Sulla carta umida del disegno di un bimbo.
Buio e silenzio. Ma la città stanotte si è avvicinata.
Con le finestre spente. Sono giunte le case.
Stanno molto vicine nell’attesa affollata,
Di gente dal volto inespressivo.

giovedì 3 novembre 2011

"Pensandoci"

Quando per iniziare a scrivere vi serve un’idea, non usate mai la prima che vi viene in mente. Buttatene giù un numero da quattro a otto, poi pensateci, prendetevi tutto il tempo necessario e scegliete la migliore.Certo non è facile immaginare quale possa essere la migliore, ma se ci riflettete, se mettete ben a fuoco il vostro messaggio, allora potete star certi che quella e solo quella è per voi l'idea migliore. Bisogna far in modo che sia l'espessione esatta di ciò che desiderate esprimere.

Vinci un angelo

Invia un racconto o una poesia breve sugli angeli a: occhidiargo@hotmail.it
E vinci l'angelo "Scritto nel Vento".


1) L'associazione artistica e letteraria “Gli Occhi di Argo” in collaborazione con Bambù di Agropoli indice la prima edizione del concorso di narrativa e poesia “Scritto nel Vento”, per racconti e poesie brevi che saranno pubblicati in un'antologia.
2) Il concorso è gratuito e aperto a tutti senza limite d’età, il tema è gli Angeli.
3) È possibile partecipare inviando opere fino al 15 dicembre 2011.
4) Sono previste due sezioni: narrativa e poesia. Ogni partecipante può inviare un solo racconto o una sola poesia sul tema degli Angeli.
5) Per la categoria narrativa è possibile inviare un racconto della lunghezza massima di una cartella (30 righe per 60 battute; 1800 battute spazi inclusi). Per la categoria poesia è possibile inviare una poesia della lunghezza massima di 30 versi.
6) Le opere non devono essere già state pubblicate.
7) I lavori dovranno pervenire via email, all’indirizzo: occhidiargo@hotmail.it  Devono essere accompagnati da una nota contenente i dati dell’autore: nome e cognome, indirizzo, e-mail, numero telefonico e una breve nota biografica. Nel caso in cui il partecipante sia minore di 18 anni, il materiale dovrà essere accompagnato dalla liberatoria firmata da un genitore o da chi ne fa le veci.
8) La partecipazione al concorso costituisce automatica autorizzazione alla pubblicazione dei lavori inviati senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore. I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli autori. La partecipazione vale inoltre come liberatoria per l’uso dei dati anagrafici ai fini del concorso stesso e per l’inserimento nella nostra mailing-list (da cui si potrà richiedere la rimozione in ogni momento).
9) Chiusa l’iscrizione, le opere saranno valutate da una Giuria il cui giudizio sarà insindacabile.
10) I lavori saranno pubblicati gratuitamente nell’antologia “Scritto nel Vento”.

Tutti i partecipanti riceveranno personale comunicazione degli esiti del concorso.
Per ulteriori informazioni preghiamo di contattare l’associazione via e-mail: occhidiargo@hotmail.it
Il concorso si concluderà nel Cilento in data di stabilirsi con una grande e gioiosa festa dedicata agli Angeli, durante la quale sarà premiata l'opera vincitrice con la statua Les Alpes Scritto nel Vento. Il premio dovrà essere ritirato personalmente dal vincitore.

Le opere inserite nei nostri Concorsi sono di proprietà degli autori.
Gli Occhi di Argo non può essere considerata responsabile di eventuali plagi o illiceità commesse dagli autori e per il concetto delle opere pubblicate. Gli autori sono titolari dei diritti sulle loro opere, fatte salve le nostre pubblicazioni per le quali non potranno richiedere alcun compenso.

mercoledì 2 novembre 2011

dell'icipit

Umberto Eco (1932)

Il nome della rosa
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l'unico immodificabile evento di cui si possa asserire l'incontrovertibile verità. Ma videmus nunc per speculum et in aenigmate e la verità, prima che faccia a faccia, si manifesta a tratti (ahi, quanto illeggibili) nell'errore del mondo, così che dobbiamo compitarne i fedeli segnacoli, anche là dove ci appaiono oscuri e quasi intessuti di una volontà del tutto intesa al male.
Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere, ripetendo verbatim quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come a lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione.